mercoledì 7 luglio 2010

Per mio Babbo....ritorno in punta di piedi....

E' un anno che manco dal mio blog appena nato, un anno di grandi cambiamenti...
questo primo post del "rientro" lo dedico  a mio Babbo ... sono le parole che avrei voluto dirgli qualche mese fa, non ho fatto in tempo ... gliele ho scritte ..so che le ha ascoltate...



....Babbo mi batte così forte il tuo cuore da sentire anche il tuo respiro.
Non sono passati tre mesi da quando sei partito per quel lungo viaggio eppure sento la tua voce calda e rassicurante, la tua risata sincera e contaggiosa, il tuo sguardo così dolce, ma così dolce e leale, limpido e avvolgente, vedo la tua mano stanca su quella di mammina e tu che le sussuri qualcosa all'orecchio...
 come la guardi tu babbo: non ho mai visto nessun uomo guardare la sua donna come tu guardavi mammina, ed ho sempre pensato che io non avrei mai avuto quella fortuna.

Mi manchi babbo, ci manchi da impazzire. Davanti ai me ho ancora il tuo viso contratto e sento i lamenti per i dolori che pativi, e la mia disperazione per trovare una soluzione, cercare di alleviarti, avrei voluto prendermi tutto questo io, avrei dato la vita per non vederti soffrire. Ho pregato così tanto, credevo che tutte le nostre corse in ospedale ........ alla fine avrebbero pagato. Invece hai pagato Tu,...noi.
 Io Ti chiedo perdono babbo se ho avuto la presunzione che ti potessi fidare di me

Ti chiedo perdono se non sono riuscita a riportarti da mammina nel nostro ultimo viaggio, era il tuo unico desiderio, me lo dicevi:”voglio tornare a casa da mammina il mio posto è là”,  e non ti importava né del dolore né di guarire….

Ti chiedo perdono……

e so che tu lo hai già fatto. Lo so perchè tu hai sempre perdonato, anche chi ti ha fatto del male, chi ti ha offeso, chi ti ha imbrogliato e col tuo amore immenso per me e per la tua famiglia, so che lo hai fatto.

Babbo, io non so se sono stata una buona figlia per te, e sicuramente non avrei mai potuto esserlo nella misura in cui tu sei stato un buon padre per me e per Gianluca, ma il mio amore per te non ha limiti.

Gli errori che ho commesso come figlia e come donna non erano nelle mie intenzioni ma insiti in quella che è la natura umana anche se questo non mi solleva, nè mi esonera di certo, dal mea culpa, considerato che il libero arbitrio di cui ogni essere dispone avrei dovuto usarlo con un maggiore intelletto e senso di responsabilità e questo di fronte alla tua lungimiranza ed alla tua grande saggezza mi fa sentire tanto “piccola”.

Però ti ascolto babbo, uso il presente perché sei il mio presente quotidiano, cercherò di seguire il tuo esempio. E io so che sarai sempre con me e con noi.

Sei il mio idolo sin da quando “mi comprasti alla Rinascente” scegliendo la valigia che mi conteneva tra le altre valigie dalle quali si levavano le richieste:”prendi me”!..”prendi me!” e quando da bimba mi raccontavi questa storia fantastica io ti guardavo orgogliosa…e fiera di essere Tua figlia.
 Sei il mio idolo e l'ho sempre detto con tutti quando parlo di te, e lo sarai in eterno.

Babbo ho una sensazione strana, è come se da un momento all'altro ti vedessi entrare in cucina, o ti dovessi venire a prendere o mi dovessi dire qualcosa, sai,.. quelle nostre frasi per prenderci in giro a vicenda e ridere,…ridere di noi, …ridere per piccole sciocchezze come quando ti faccio le smorfie.....Invece, adesso, ...adesso mi manchi, mi volto e trovo solo un vuoto immenso, un silenzio lacerante e credo che continuerò a scriverti dopo perchè questo dolore mi devasta e PIANGO!


Tua Anti


mercoledì 1 aprile 2009

Panini morbidi al latte



















Questi panini sono morbidissimi e si mantengono tali a lungo

Ingredienti:

gr 500 farina di forza
gr 500 farina 00
gr 400 latte
gr 200 burro o margarina
15 gr di sale
25 gr lievito di birra
un uovo per lucidare

Preparazione

Mettere il lievito sbriciolato in una ciottola con un apuntina di zucchero e un po di latte tiepido finchè non farà la schiuma.
Mettere sul piano le farine a "vulcano" versare al centro il lievito, il latte, il burro e impastare, aggiungere il sale e continuare a lavorare bene l'impasto finchè non sarà liscio ed elastico ma molto morbido quasi apiccicoso.
Dare una forma a palla all'impasto e sitemare in una terrina capiente coperta con uno strofinaccio umido a lievitare per circa un ora e quaranta minuti.
Quando la pasta avrà raggiunto il doppio del suo volume rilavorarla per circa cinque minuti sul piano di lavoro e rimetterla a lievitare per un altra ora e quaranta minuti.
Dopodichè sistemare l'impasto sulpiano predere delle piccole porzioni fare delle palline che poserete sulla teglia ben distanziate tra loro, coprite le "palline" con uno strifinaccio e alsciate lievitare ancora per circa 45 minuti, spennellare la superfice con il rosso d'uovo sbattuto e passae in forno caldo a 200°C per 10/15 minuti circa, quando la superficie sarà ben dorata.




venerdì 20 marzo 2009

spaghetti con gli spinaci


Ingredienti per 4 persone:

gr. 400 di spinaci freschi
due spicchi d'aglio
un pepperoncino piccante
sale
olio extravergine d'oliva
gr. 350 spaghetti

Preparazione

far rosolare a fuoco bassissimo l'aglio e il pepperoncino con l'olio extravergine d'oliva, aggiungere gli spinaci tagliati a listarelle e coprire con un coperchio, lasciare sul fuoco pochi minuti finchè gli spinaci non si saranno abassati, versare un cucchiaino di brandy rigirarli e spegnere.
Nel frattempo cuocere gli spaghetti, scolarli e versarli sulla padella con gli spinaci far saltare qualche secondo e servire con una spolverata di grana e qualche fogliolina di spiaci crudi.

martedì 17 marzo 2009

Che strano!

Sembra strano, in realtà nel nostro parlamento ormai, non esiste più nulla di strano neppure lui!
Nino strano, meglio noto come quel Losco Figuro che il 24 gennaio 2008 in occasione della caduta del governo Prodi, nel dibattito successivo alla comunicazione del Presidente del Consiglio si mise in luce per le sue maniere democratiche nel rivolgere ripetuti epiteti al senatore Cusimano che aveva votato la fiducia al governo:
<< Seiun cesso corroso! sei un frocio mafioso! sei una merda!sei una checca squallida!>>
Poi quando il presidente Marini comunicò la caduta del governo, con incontestabile stile stappò lo spumante e mangiò la mortadella in segno di festeggiamento.
E' stato più volte invitato dall'opinione pubblica e dalle stesse associazioni del mondo gay a giustificare i suoi comportamenti e a chiedere pubblicamente scusa, ma lui stesso in una intervista mandata in onda su "report" nella puntata di domenica 15 marzo 2009, ha apertamente dichiarato:
<< è un gesto di cui non mi pento assolutamente, perchè è un gesto allegorico>>.
Affermazione aimè, smentita dallo stesso personaggio, in toni minacciosi rivolti ad un utente di youtube, al quale imponeva che il filmato postato, che lo ritrae in queste Onorevoli gesta, venisse tolto dalla rete. .... Ed eccolo là.....

lunedì 16 marzo 2009

Ma Quale Crisi???



Seppur nel bel mezzo della crisi economica che investe la "povera gente", la gente che non ha più un lavoro, la gente che un lavoro cel'ha ma che non ce la fa più a tirare a campà....il grande impero imprenditoriale in capo al premier aumenta, in controtendenza, i suoi utili. Quegli utili derivati in grossa parte dalla publicità sulle reti mediaset di aziende pubbliche come ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, MINISTERI, pari a circa 3 miliardi e 35 milioni di euro del 2008.
Anche clienti come BARILLA, TELECOM, WIND, FIAT hanno aumentato la quota di investimenti pubblicitari su mediaset di 30 milioni di euro.

Un fenomeno questo, in controtendenza, nonostante l'auditel sia sceso rispetto alla rai, le quote pubblicitarie aumentano lasciando a secco la rete nazionale.
La pubblicità concentrata in una quota del 38% delle risorse sul gruppo mediaset significa semplicemente che rappresentando essa la principale fonte di vita per la stampa, la tv, le radio, si ha un conseguente indebolimento non solo economico ma sopratutto qualitativo del servizio pubblico.
Ma parlare di conflitto di interessi in capo al premier sarebbe un eufemismo, uno che ha pubblicamente detto ad un gruppo di imprenditori: << non capisco perchè accetiate che si pubblicizzino i vostri prodotti sulla RAI >> .
Pensare che WIND in capo all'egiziano sawiris ha portato su mediaset 107 milioni di euro contro i 43 milioni in RAI, aumentando di 18 milioni la quota mediaset, riducendo di 4 milioni la quota in rai e escludendo completamente la comparsa del marchio su rai RAI 3 dopo una puntata di report nella quale gli si dedicava un servizio .

Eppure, nonostante la crisi, può stupire il fatto che siano in forte ascesa le spese per le pubblicità istituzionali della presidenza del consiglio e dei ministeri sulle reti mediaset, passando da 850 mila euro a 3,7 milioni di euro: si tratta delle campagne contro il turismo sessuale, per la sicurezza stradale volute dal ministro carfagna e gli spot per le celebrazioni dell'anniversario di Garibaldi.
Così come rete4, una rete abusiva dichiarata incostituzionale dalla stessa Corte Costituzionale ha trasmesso con "grandeur" le celebrazioni del 60° anniversario della Costituzione della Repubblica, triplicando gli spot su canale5 e italia1. Il che è tutto dire quando si ha un "padrone"che la Costituzione La vuole abolire.

Lo Stato per le concessioni delle frequenze alle reti mediaset incassa l'1% del fatturato di RTI, una delle società del premier, che non contempla minimamente i ricavi pubblicitari delle altre aziende mediaset, e in un momento di crisi profonda come questa che stiamo attraversando, in cui il governo continua a chiedere sacrifici ai poveri cristi, che siamo noi, ai disoccupati, ai pensionati titolari di una SOCIAL CARD...e via discorrendo, è ammissible che in controtendenza mantenga le concessioni di stato a prezzi SIMBOLICI? sopratutto quando le concessioni sono a favore di chi la crisi non la "sente" ma ne sente parlare solo dai MEDIA!!

Non ho più parole ...... solo parolacce!!

venerdì 13 marzo 2009

"la scivedda"


la mia scivedda con la pasta del pane appena messa a lievitare

Le radici dell'arte della ceramica in Sardegna sprofondano in tempi remoti e non si trova traccia di documentazione scritta per lungo tempo ma i siti archeologici e i musei sardi custodiscono tantissimi oggetti, mantenendo vivo il ricordo di questa tradizione.
La produzione ceramica di utensili d'uso quotidiano ha inizio coi primi insediamenti e col passare del tempo si modifica nella tipologia e si affina la decorazione, attraverso il passaggio fra le mani degli artigiani prima nuragici, poi punici, romani e medievali.
E' possibile risalire ad una prima testimonianza scritta dell'arte ceramica in sardegna nel 1692 quando viene redatto lo statuto del gremio dei figuli di Oristano: una corporazione che realizzava stoviglie di uso popolare e imponeva di non variare forme e canoni inizialmente prefissati. Quindi, per secoli la produzione dell'isola non poteva essere all'altezza di quella di altre parti d'Italia più elegante e raffinata, poichè fino al novecento si continuavano a produrre oggetti con forme tramandate dall'antichità: modelli essenziali, semplici e pratici che sono risultati vincenti nel tempo.
Il generale La Marmora nella prima metà dell'ottocento diede disposizioni ad un figulo di realizzare nuove forme e produrre dei pezzi diversi da quelli usuali.
Con Francesco Ciusa nel 1919 si ebbe la creazione della società per l'industria ceramica artistica con la quale vinse al medaglia d'oro alla biennale d'arte decorativa di Monza, consacrando la ceramica sarda a livello nazionale.

Attualmente la produzione figulina riprende due modelli e fogge legati alla influenza della tradizione spagnola seicentesca che sono "su strexiu" ( da estrecho de terra) come stoviglie di uso quotidiano che fanno parte del corredo della sposa e che contava circa 40 pezzi distinti in brocche, pentole, conche e vasi.
La produzione artistica moderna ha ripreso e rielaborato queste forme in chiave maggiormente artistica.
Si tratta di oggetti diffusi in tutta la sardegna: sa mariga (la brocca per l'acqua); su frascu e sa stangiara (i fiaschi per bere); sa cassarola e su tianu (i tegami per cuocere i cibi); sa scivedda e sa freguera (conche per impastare); sa brunnia ( i vasi per la conservazione degli alimenti).
E' un momento suggestivo quello della lavorazione di questi oggetti dove la scelta dell'argilla diventa fondamentale per al buona riuscita del prodotto finito e la Sardegna è ricca di terreni argillosi e qualche ceramista cava personalmente il materiale da utilizzare. La scelta ricade sull'argilla rossa per prodotti da decorare sul fuoco, il caolino per i prodotti più raffinati e l'argilla grigia per vasellame comune. Perchè l'argilla prenda forma viene lavorata sul tornio, ma occorre grande abilità nel suo utilizzo permettendo di ottenere delle forme molto belle ed eccezionali. Il pezzo poi viene decorato a rilievo a seconda dell'esigenza e messo ad essicare, poi viene verniciato rapidamente e può passare alla fase di cottura che prima veniva fatta all'interno di forni a legna.
Finito questo processo si procede alla decorazione, in genere ossidi di metalli, per colorare, e si riveste con cristalli polverizzati per avere lo "smalto" ed pronto per la seconda cottura più difficoltosa poichè l'oggetto non deve prendere contatto col fuoco.






mercoledì 11 marzo 2009

La democrazia?...una partita a risiko...


L'ultima trovata geniale del premier per "risolvere la crisi"è appunto quella di cambiare il regolamento parlamentare: vota solo il capogruppo e il suo voto deve valere per tutti i suoi deputati. Quindi un presidente di un gruppo parlamentare può decidere la linea di condotta e giostrare i suoi deputati, tanto se un parlamentare dello stesso gruppo non è d'accordo, può esprimere il proprio voto contrario o dichiarare l'astensione.
Si potrebbe pensare ad un'altra barzelletta di silvio, ma la proposta dimostra ancora una volta la sua bulimia di potere e la sua repulsione per le regole democratiche nonchè l'assenza assoluta di cultura della Costituzione. Riporto una citazione calzante di Massimo Donadi :

in realtà è la cifra esatta del suo concetto di democrazia, ovvero, un fastidioso orpello che si fa fatica a digerire e del quale ci si deve liberare al più presto. Come? Presto detto. Si prende un deputato, lo si fa capogruppo, quello vota per tutti. E se qualcuno non è d’accordo? Peggio per lui. Nell’universo parallelo di Berlusconi, nel quale il Parlamento è quell’inutile edificio dove l’opposizione ostacola ogni giorno il suo cammino verso l’esercizio assoluto del potere, tutto ciò un misero e deplorevole dettaglio.D’altronde, dice Silvio, i suoi parlamentari sono uomini del fare e si deprimono a venire in Parlamento a votare. Peccato che siano pagati per farlo e anche profumatamente dai contribuenti italiani. Ma anche questo, nell’universo parallelo di Berlusconi, è un altro dettaglio di poco conto.
Allora, dico io, se davvero vogliamo fare le cose per bene e seriamente, riduciamo il numero dei parlamentari. Peccato che, ogni volta che Italia dei Valori tocca il tasto della riduzione del numero dei parlamentari, riceve in cambio un sonoro sberleffo, in questo caso, trasversale e bypartisan. Sarà anche questo un altro misero e deplorevole dettaglio?

E’ proprio vero per berlusconi il parlamento ha la sola funzione di ratificare le leggi che lui propone, per il resto a cosa serve? per cui anzichè ridurre il numero dei parlamentari sarebbe opportuno abolirli del tutto….Anche Mussolini del resto aveva iniziato così ma silvio si sta portando molto più avanti….e poi arriverà alla fase in cui : perchè far votare i capigruppo?? vota uno per tutti !! Ironizzo ma a dire il vero sono terrorizzata !