lunedì 16 marzo 2009

Ma Quale Crisi???



Seppur nel bel mezzo della crisi economica che investe la "povera gente", la gente che non ha più un lavoro, la gente che un lavoro cel'ha ma che non ce la fa più a tirare a campà....il grande impero imprenditoriale in capo al premier aumenta, in controtendenza, i suoi utili. Quegli utili derivati in grossa parte dalla publicità sulle reti mediaset di aziende pubbliche come ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, MINISTERI, pari a circa 3 miliardi e 35 milioni di euro del 2008.
Anche clienti come BARILLA, TELECOM, WIND, FIAT hanno aumentato la quota di investimenti pubblicitari su mediaset di 30 milioni di euro.

Un fenomeno questo, in controtendenza, nonostante l'auditel sia sceso rispetto alla rai, le quote pubblicitarie aumentano lasciando a secco la rete nazionale.
La pubblicità concentrata in una quota del 38% delle risorse sul gruppo mediaset significa semplicemente che rappresentando essa la principale fonte di vita per la stampa, la tv, le radio, si ha un conseguente indebolimento non solo economico ma sopratutto qualitativo del servizio pubblico.
Ma parlare di conflitto di interessi in capo al premier sarebbe un eufemismo, uno che ha pubblicamente detto ad un gruppo di imprenditori: << non capisco perchè accetiate che si pubblicizzino i vostri prodotti sulla RAI >> .
Pensare che WIND in capo all'egiziano sawiris ha portato su mediaset 107 milioni di euro contro i 43 milioni in RAI, aumentando di 18 milioni la quota mediaset, riducendo di 4 milioni la quota in rai e escludendo completamente la comparsa del marchio su rai RAI 3 dopo una puntata di report nella quale gli si dedicava un servizio .

Eppure, nonostante la crisi, può stupire il fatto che siano in forte ascesa le spese per le pubblicità istituzionali della presidenza del consiglio e dei ministeri sulle reti mediaset, passando da 850 mila euro a 3,7 milioni di euro: si tratta delle campagne contro il turismo sessuale, per la sicurezza stradale volute dal ministro carfagna e gli spot per le celebrazioni dell'anniversario di Garibaldi.
Così come rete4, una rete abusiva dichiarata incostituzionale dalla stessa Corte Costituzionale ha trasmesso con "grandeur" le celebrazioni del 60° anniversario della Costituzione della Repubblica, triplicando gli spot su canale5 e italia1. Il che è tutto dire quando si ha un "padrone"che la Costituzione La vuole abolire.

Lo Stato per le concessioni delle frequenze alle reti mediaset incassa l'1% del fatturato di RTI, una delle società del premier, che non contempla minimamente i ricavi pubblicitari delle altre aziende mediaset, e in un momento di crisi profonda come questa che stiamo attraversando, in cui il governo continua a chiedere sacrifici ai poveri cristi, che siamo noi, ai disoccupati, ai pensionati titolari di una SOCIAL CARD...e via discorrendo, è ammissible che in controtendenza mantenga le concessioni di stato a prezzi SIMBOLICI? sopratutto quando le concessioni sono a favore di chi la crisi non la "sente" ma ne sente parlare solo dai MEDIA!!

Non ho più parole ...... solo parolacce!!

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